I mercati finanziari nel corso del 2012 sono stati caratterizzati da un’elevata incertezza sulla solidità e stabilità del sistema economico-finanziario dell’Eurozona che ne ha comportato un’elevata turbolenza e volatilità. Nonostante l’appiattimento verso il basso delle curve di mercato si è registrata una rapida crescita dei credit spread ed un incremento dei Costi di funding delle Banche.
Il 2012 si è chiuso con performance decisamente positive per i mercati finanziari, sostenuti da una politica monetaria espansiva a livello globale e da importanti decisioni prese dalle istituzioni internazionali per alimentare la crescita economica e diffondere una fiducia generalizzata sui mercati. Negli ultimi tre mesi dell’anno, gli spread hanno avuto una dinamica positiva, ed in particolare il differenziale BTP-Bund è sceso sotto i 300 punti, una performance da attribuire ai risultati ottenuti dalle manovre di correzione sui conti pubblici, dal cambio di politica in Europa con il sostegno più solido della BCE e da un mutamento di percezione degli investitori.
I tassi swap in euro hanno raggiunto i minimi nel mese di dicembre, tuttavia i dati forward rilevati ad inizio 2013 segnalano per la struttura in euro un aumento rispetto a quelli registrati nei mesi precedenti, l’ascesa dovrebbe potere continuare con prospettive di rialzo sulle durate 7-10 anni.
Le politiche monetarie hanno manifestato tenore super espansivo con aumento dei programmi di sostegno al sistema monetario, in particolare in Europa il sentiero dei tassi a breve è visto stabile sui livelli correnti con moderati rialzi, per minore avversione al rischio e ciclo economico in miglioramento.
Gli andamenti finanziari manifestatisi nel corso del 2012 si sono ribaltati immediatamente sulle condizioni finanziarie delle Corporate e prevalentemente su quelle che operano in Paesi il cui Rischio Sovrano è elevato.
In tale contesto, il Gruppo ha operato nel perseguimento dell’obiettivo di mantenere un adeguato bilanciamento delle scadenze delle poste dell'attivo e del passivo, correlando gli impieghi a coerenti fonti di finanziamento in termini di durata e modalità di rimborso e tenendo conto delle necessità di rifinanziamento dell’attuale struttura di debito e delle modalità operative aziendali e, di individuare il mix ottimale delle fonti di finanziamento tra tasso fisso e variabile, nell’ambito di una strategia prudenziale verso il rischio di oscillazione dei tassi, che mira a stabilizzare i flussi finanziari in modo da garantire i margini e la certezza dei flussi di cassa derivanti dalla gestione caratteristica.
Per rafforzare ulteriormente la struttura finanziaria e supportare il proprio sviluppo industriale, il Gruppo ha stipulato nuovi finanziamenti a medio/lungo termine per un importo pari a 327,5 milioni di euro in parte utilizzati per la ristrutturazione del Put Loan RBS di 70 milioni di euro ed in parte utilizzati per finanziare adeguatamente il proprio piano di investimenti. In particolare, un importante apporto è stato fornito dall’erogazione in giugno di un finanziamento Bei (Banca Europea per gli Investimenti) di 125 milioni di euro a sostegno degli investimenti di potenziamento ed espansione del gas e delle reti di distribuzione di energia elettrica di durata 15 anni amortizing, regolato al tasso Euribor 6 mesi più 1,46% di spread. Da segnalare anche l’emissione obbligazionaria di 102,5 milioni di euro avvenuta il 14 maggio 2012 e caratterizzata da durate particolarmente lunghe di 15 e 20 anni al tasso fisso del 5,25%.
Inoltre, dato l’attuale contesto di mercato, al fine di mantenere solidi gli indici di rischio liquidità, il Gruppo si è dotato di ulteriori Linee di credito committed per 170 milioni di euro con durata pari a 2/3 anni oltre ad aver rinnovato quelle in scadenza nel primo semestre 2012 raggiungendo così un totale complessivo di tali linee pari a 420 milioni di euro.
Si evidenzia che all’inizio del 2013 il Gruppo ha colto l’occasione favorevole dei mercati finalizzando un’emissione obbligazionaria di 700 milioni di euro di durata 15 anni al tasso fisso del 5.20% in parte utilizzata per il rifinanziamento dei Puttable bond.L’operazione ha riaperto il mercato per i corporate italiani su scadenze particolarmente lunghe; l’ultima emissione italiana a 15 anni era stata prezzata nel settembre 2010 .
Il Gruppo provvede ad una gestione finanziaria basata sul principio di Mitigazione del Rischio adottando una politica di copertura che non prevede il ricorso a strumenti derivati con finalità speculative.
Di seguito sono riportate le politiche e i principi per la gestione ed il controllo rischi finanziari del Gruppo quali il rischio liquidità e correlato rischio default e covenant sul debito, rischio tasso e rischio cambio.
Rischio liquidità
Il rischio di liquidità è identificato come il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi o di liquidare attività sul mercato, l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento.
Nella tabella che segue viene rappresentato il “worst case scenario” dove le attività (liquidità, crediti commerciali, ecc.) non sono prese in considerazione mentre vengono riportate le passività finanziarie, nella quota capitale e interessi, i debiti commerciali e i contratti derivati su tassi di interesse. Le linee finanziarie a revoca sono fatte scadere a vista mentre gli altri finanziamenti sono fatti scadere alla data in cui possono essere chiesti a rimborso (i put bond sono considerati rimborsati alla prima data di esercizio della put, anche se tale esercizio, vista la situazione di mercato corrente, risulta out- of- the- money).
Worst case scenario | 31.12.2012 | 31.12.2011 | ||||
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(mln €) | da 1 a 3 mesi | oltre 3 mesi fino a 1 anno | da 1 a 2 anni | da 1 a 3 mesi | oltre 3 mesi fino a 1 anno | da 1 a 2 anni |
Obbligazioni | 32 | 232 | 552 | 30 | 502 | 221 |
Debiti e altre passività finanziarie | 69 | 107 | 246 | 153 | 180 | 46 |
Debiti verso fornitori | 1.166 | 0 | 0 | 1.229 | 0 | 0 |
Totale | 1.267 | 339 | 798 | 1.413 | 682 | 268 |
L’obiettivo del Gruppo è quello di assicurare un livello di liquidità tale da consentire di far fronte ai propri impegni contrattuali sia in condizioni di normale corso degli affari che in condizioni di crisi attraverso il mantenimento di linee di credito disponibili, liquidità e tempestivo avvio delle negoziazioni sui finanziamenti in corso di maturazione, ottimizzando il costo del Funding in relazione alle condizioni di mercato in corso e prospettiche.
Al fine di garantire liquidità sufficiente a coprire ogni impegno finanziario almeno dei prossimi due anni (orizzonte temporale del worst case scenario riportato), il Gruppo dispone, al 31 dicembre 2012, di 424 mln di liquidità, di 420 mln di linee di credito committed non utilizzate e di ampi spazi su linee di credito uncommitted (1.000 mln).
Le linee di credito e la relativa attività finanziaria non sono concentrate su nessun finanziatore specifico ma distribuite fra i principali Istituti Bancari Italiani ed Internazionali con un utilizzo largamente inferiore al totale disponibile.
Al 31 Dicembre 2012 il Gruppo dispone di una struttura del debito prevalentemente a lungo termine con una quota pari al 98% rispetto al totale debiti finanziari. La durata media è pari a circa 8 anni di cui il 58% del debito ha scadenza oltre i 5 anni.
Di seguito si riportano i flussi nominali attesi sulle fasce di scadenza annuali fino a cinque anni e la quota oltre 5 anni.
Flusso nominale debito (mln€) | 31.12.2013 | 31.12.2014 | 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | Oltre 5 anni | Totale |
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Obbligazioni | 0 | 0 | 0 | 500 | 0 | 852 | 1.352 |
Obbligazioni convertibili | 140 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 140 |
Put Bond /Loan | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 520 | 520 |
Debiti Bancari /verso altri | 148 | 54 | 236 | 35 | 32 | 145 | 649 |
Totale | 288 | 54 | 236 | 535 | 32 | 1.517 | 2.661 |
Rischio default e covenant sul debito
Il rischio consiste nella possibilità che i contratti di finanziamento sottoscritti contengano disposizioni che prevedano la facoltà da parte del soggetto finanziatore di chiedere il rimborso anticipato del finanziamento al verificarsi di determinati eventi generando così un potenziale rischio liquidità.
Al 31 dicembre 2012 una parte significativa della posizione finanziaria netta del Gruppo è rappresentata da contratti di finanziamento che prevedono un insieme di clausole, in linea con la prassi internazionale, che impongono una serie di divieti. Tra queste le principali sono le clausole di pari passu, negative pledge e change of control. Relativamente alle clausole di rimborso anticipato obbligatorio non sono previsti covenants finanziari sul debito tranne quello, del limite del corporate rating da parte di anche una sola Agenzia di Rating al di sotto del livello di “Investment Grade” (BBB-).
Rischio tasso
Il Gruppo utilizza risorse finanziarie esterne sotto forma di debito finanziario a medio lungo termine, diverse tipologie di linee di credito a breve ed impiega la liquidità disponibile prevalentemente in strumenti di mercato monetario immediatamente smobilizzabili. Le variazioni nei livelli dei tassi di interesse di mercato influenzano sia gli oneri finanziari associati alle varie forme tecniche di finanziamento sia i proventi delle varie forme di impiego della liquidità incidendo pertanto sui flussi di cassa e sugli oneri finanziari netti del Gruppo.
Al 31 Dicembre 2012 l’esposizione al rischio di variazioni sfavorevoli dei tassi di interesse, con conseguente impatto negativo sui flussi di cassa, è pari al 37% dell’indebitamento finanziario lordo totale. Il restante 63% è costituito da finanziamenti a medio/lungo termine a tasso fisso esponendo il Gruppo al rischio di variazione del Fair Value.
L’applicazione della politica di gestione del rischio tasso si traduce di volta in volta, in base alle condizioni di mercato, in una data combinazione di strumenti finanziari a tasso fisso, a tasso variabile e di coperture finanziarie con prodotti derivati.
I derivati risultano perfettamente aderenti al debito sottostante ed in accordo con i principi IAS.
La politica di copertura del Gruppo non prevede l’utilizzo di strumenti con finalità speculative ed ha come obiettivo l’individuazione ottimale tra tasso fisso e variabile nell’ambito di una strategia prudenziale verso il rischio di oscillazione dei tassi. La gestione del rischio tasso d’interesse mira essenzialmente a stabilizzare i flussi finanziari in modo da garantire i margini e la certezza dei flussi di cassa derivanti dalla gestione caratteristica.
Indebitamento finanziario lordo (*) | 31.12.2012 31.12.2011 | |||||
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(mln €) | senza derivati | con derivati | % con derivati | senza derivati | con derivati | % con derivati |
tasso fisso | 2.117 | 1.628 | 61% | 1.889 | 1.620 | 69% |
tasso variabile | 544 | 1.033 | 39% | 563 | 832 | 31% |
Totale | 2.661 | 2.661 | 100% | 2.452 | 2.452 | 100% |
*Indebitamento finanziario lordo: non include disponibilità liquide, altri crediti finanziari correnti e non correnti
Rischio cambio non connesso al rischio commodity
Il Gruppo adotta una strategia prudenziale di esposizione al rischio valutario, per cui tutte le posizioni in valuta vengono nettate o coperte tramite strumenti derivati (Cross Currency Swap).
Attualmente il Gruppo detiene un bond in valuta pari a 20 miliardi di JPY totalmente coperto con un Cross Currency Swap.
Rating
Hera SpA dispone del rating sul lungo termine di Moody’s “Baa1 Outlook Negativo”e di Standard & Poor’s “BBB+ Outlook Stabile”.
Nel primo semestre del 2012 il rating di Standard & Poor’s, di “BBB+ Outlook Stabile” è stato confermato.
In data 26 novembre 2012, Moody’s ha confermato il rating sul lungo termine di “Baa1 Outlook Negativo”, posizionando il Gruppo Hera un notch superiore al rating del Paese Italia (Baa2 Outlook Negativo).
Dato l’attuale contesto di deterioramento della situazione macroeconomica italiana e l’incertezza sulle prospettive del Paese, sono state ulteriormente rafforzate le azioni e le strategie di Piano indirizzate a garantire il mantenimento/miglioramento di adeguati livelli di rating.